Origini del Quartiere dell’EUR
Il quartiere dell’EUR, acronimo di Esposizione Universale Roma, ha origini che affondano le radici nel periodo fascista, quando il regime di Benito Mussolini cercava di promuovere un’immagine di modernità e grandezza per l’Italia. La sua progettazione iniziò negli anni ’30, in particolare nel 1935, in vista dell’Esposizione Universale che si sarebbe dovuta tenere a Roma nel 1942. Questo evento, concepito come una vetrina per mostrare i progressi dell’Italia fascista, avrebbe dovuto celebrare il ventennale della marcia su Roma e il regime stesso. Tuttavia, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’Esposizione non si tenne mai, ma i lavori per la realizzazione del quartiere continuarono, dando vita a un’area che oggi rappresenta un importante esempio di architettura razionalista.
La progettazione dell’EUR fu affidata a un gruppo di architetti e urbanisti, tra cui Marcello Piacentini, che si ispirarono ai principi del razionalismo architettonico, cercando di coniugare funzionalità e monumentalità. Il quartiere si caratterizza per la presenza di edifici imponenti e di grande valore simbolico, come il Palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come “Colosseo Quadrato”, che divenne un’icona del quartiere stesso. Questo edificio, con le sue 54 arcate, rappresenta un chiaro richiamo alla classicità, ma al contempo si distacca dalle forme tradizionali, incarnando l’ideale di una modernità che il regime voleva trasmettere.
Oltre agli edifici pubblici, l’EUR fu concepito come un’area residenziale e commerciale, con ampi spazi verdi e una pianificazione urbanistica che mirava a creare un ambiente vivibile e funzionale. La presenza di grandi viali e piazze, insieme a una rete di servizi, contribuì a rendere il quartiere un luogo attraente per i cittadini romani. Tuttavia, la realizzazione di questo progetto non fu priva di controversie, poiché molti critici evidenziarono come l’EUR fosse un simbolo del regime fascista e della sua volontà di affermare un’ideologia attraverso l’architettura.
Con la fine della guerra e la caduta del fascismo, l’EUR subì una trasformazione significativa. Negli anni ’50 e ’60, il quartiere divenne un importante centro per le istituzioni pubbliche e le attività economiche, ospitando numerosi uffici e aziende. Questo sviluppo portò a una rivalutazione dell’area, che si affermò come un polo di attrazione per investimenti e attività commerciali. La costruzione di nuovi edifici e infrastrutture contribuì a modernizzare ulteriormente il quartiere, rendendolo un punto di riferimento per la città di Roma.
Oggi, l’EUR è un esempio di come un’area possa evolversi nel tempo, mantenendo la propria identità storica mentre si adatta alle esigenze contemporanee. La sua architettura, che riflette le ambizioni di un’epoca passata, coesiste con nuove strutture e spazi pubblici, creando un ambiente dinamico e multifunzionale. Inoltre, il quartiere è diventato un importante centro culturale, ospitando eventi, mostre e manifestazioni che attirano visitatori da tutto il mondo. In questo modo, l’EUR non è solo un simbolo del passato, ma anche un luogo in continua evoluzione, capace di raccontare la storia di Roma attraverso le sue trasformazioni.