Cosa l’ha ispirata a scrivere Intorno all’angolo? Ci sono elementi autobiografici o esperienze personali che hanno influenzato la storia?
Ho conosciuto il mondo industriale sin da bambino. Mio padre fu per un lungo periodo negli anni 70 direttore generale di un gruppo chimico farmaceutico prima di diventare lui stesso un industriale: da ragazzo era uno studente lavoratore, “un figlio del popolo”, che lavorava di giorno nel Porto di Trieste, e la notte studiava medicina veterinaria con specializzazione farmacologica.
Sei mesi dopo la laurea nel 1954 fu assunto da un’azienda farmaceutica a Milano e agli inizi dei ‘60 era un giovane dirigente di una multinazionale americana farmaceutica.
Mia madre professoressa di piano, poetessa,e pittrice, proveniva da una nobile famiglia di antica discendenza catalana: era figlia di un ufficiale, mio nonno, pluridecorato nella Grande Guerra, diventato alto ufficiale di Regia Marina con il grado di Contrammiraglio nel secondo conflitto mondiale, per poi nel dopoguerra dal 46 fare l’avvocato.
I due mondi, di mia madre e mio padre, apparentemente così diversi vissero insieme per 65 anni. A loro è dedicato il romanzo.
Ci pensavo da tempo di scrivere un libro (per me il settimo romanzo…) che riguardasse un’epoca quella industriale italiana sovente considerata l’età dell’oro dell’economia, dove tuttavia durezza e spietatezza imprenditoriale erano le costanti nei rapporti umani e professionali. Le sue fondamenta non si reggevano solo come si pensa sulla semplice gerarchia datore di lavoro e dipendente, ma anche sui conflitti tra gli stessi industriali, in cui vigeva la legge della supremazia del piu’ forte sul piu’ debole. Un’impostazione che ricorda le aristocrazie feudali, dove il feudatario locale non si faceva scrupoli a conquistare la signoria confinante e a sopprimere il legittimo proprietario per allargare il suo dominio. Molto spesso le contese, aspre, tra imprenditori sono state a torto derubricate come irrilevanti perché ritenute “guerre tra capitalisti”, quando invece hanno prodotto drammi personali, e condizionato i destini di tante persone, piu’ di quanto si creda. Vorrei ricordare a questo proposito, due romanzi Parise con “Il Padrone” e Gore Vidal con “Impero…
Intorno all’angolo inizia una sera di ottobre in una casa dell’estremo sud di Milano (zona che mi è familiare dato che vi ho vissuto per dieci anni). Quel territorio di periferia, come del resto tutte le periferie delle grandi città, è sotto molti punti di vista tormentato ma allo stesso tempo promana un fascino che deve essere letto profondamente.
Dougal vive quella zona costretto ad adattarsi agli eventi trascorsi, con un certo spirito di estraneità: tuttavia non la considera ostile. Osserva quei luoghi, con distacco, ma senza rancore (il dolore e il rancore li prova nei confronti del suo passato…) : vi sopravvive un patrimonio umano e sociale dimenticato che ha perso la speranza di riscatto dalla propria quotidianità. Sono esistenze che condividono il loro destino con una bella ma triste campagna periferica, il confine della città relegata ai margini come ultima testimone di un territorio agricolo perduto: quasi alla ricerca di sé stessa, un po’ come il protagonista. In parte ci sono alcuni elementi che evocano esperienze personali: sebbene non sia un’opera autobiografica è comunque un romanzo figlio di quel mondo passato.
Il romanzo ha un forte impianto realistico con sfumature noir. Quali autori o opere hanno influenzato il suo stile narrativo?
Ho avuto nel corso degli anni molti “innamoramenti” letterari: da giovane avevo la passione dei francesi, Sartre, Gide, Paul Nizan (il mio preferito) Proust, Baudelaire, Camus, ma anche i cosiddetti “maledetti, Celine”, Drieu La Rochelle, Brasillach..in tutti questi autori (se escludiamo il poetico Proust e Baudelaire) ho amato linguaggio realistico, spesso crudo, come Celine e Nizan.
Poi, negli anni della maturità ho approfondito la letteratura anglosassone e mitteleuropea (sono triestino d’origine…). Per gli anglosassoni: James Joyce, Thomas Hardy e Henry James, Shelley, Byron e Shakespeare. Per la letteratura mitteleuropea, Von Hoffmansthal, Stefan Zweig (soprattutto) Lernet-Holenia, Perutz, Goethe, senza dimenticare Mann, Kafka, Schnitzler, Altenberg, Joseph Roth, Elias Canetti, Singer, Musil,Georg Heym, Stefan George, Holderlin, Ernst Junger, Hans Fallada e la poesia espressionista tedesca. Credo di aver letto molto nella vita, sebbene lavorassi anche parecchio nel restauro monumentale (la mia professione) …
Degli italiani, le mie letture preferite erano del grande Sciascia, Berto, Pavese Buzzati Vittorini, Parise.
Infine, fondamentale, e forse la piu’ importante per la mia scrittura, la letteratura americana dalla quale credo di aver attinto alcune caratteristiche nella forma lessicale: i grandi del 900 Steinbeck Hemingway Fitzgerald (la sua ,una narrazione poetica…), ma anche Gore Vidal, Philip Roth, Richard Ford, Andre Dubus, John Cheever… Forse a questi ultimi cinque credo di essermi maggiormente ispirato per il loro linguaggio essenziale e diretto, che rispecchia molto il modo di essere americano… E poi l’anglo americano Thomas Eliot (in epigrafe è presente una sua poesia) Ezra Pound e Robert Frost. Un’altra mia passione da giovane fu Raymond Chandler con l’investigatore Marlowe. Di gialli leggo Ben Pastor grandissima scrittrice italo americana.
Il titolo Intorno all’angolo suggerisce un’idea di sorpresa o di scoperta. Come è nato e cosa rappresenta per lei?
Il titolo è l’immagine metaforica dello spazio in cui ciascuno di noi è nato, cresciuto, e sebbene il tempo, le circostanze lo allontanino dalla nostra vita quotidiana, è il luogo mentale in cui ci si rifugia idealmente nei momenti di difficoltà. E’ il giardino dell’Eden, il tempo del Paradiso perduto, il patrimonio dei nostri ricordi, del vissuto,di ciò che siamo e che saremo, al quale ci ispiriamo in certi momenti nell’intenzione di ritrovare di nuovo noi stessi, riprendendo o cercando di ritrovare il cammino naturale.
In poche parole è l’angolo della nostra anima che da sempre indica la nostra esistenza: il lato interiore che Dougal, avendo perso fiducia nel suo avvenire, crede di aver smarrito e che dovrà cercare.
Dougal Perfetti è un personaggio complesso, diviso tra due culture e segnato da un passato doloroso. Come ha costruito la sua psicologia e quali sono stati i maggiori ostacoli nel delinearlo?
Ho iniziato a scrivere Intorno all’angolo nel 2018: poi nel corso degli anni l’ho rielaborato, rivisto, riscritto, tagliato in molte parti che ritenevo superflue, aggiunte altre nuove e infine due anni fa è stato completato. Questa “gestazione” è stata accompagnata dalla volontà di tracciare il profilo di Dougal e degli altri personaggi nel modo piu’ vicino alla realtà di quel mondo. E’ un metodo di lavoro preso in prestito dalla mia professione (sono un progettista e restauratore di monumenti): come negli interventi di restauro si scoprono durante il processo lavorativo zone o patologie non visibili a occhio nudo, così la narrazione rivela se stessa nella fase di elaborazione…è il suo scoprimento il valore che indica al narratore che strada percorrere nel racconto., come parimenti è il progettista in cantiere a fronte di nuovi ritrovamenti a trovare soluzioni inaspettate.
Così è stato per delineare la psicologia di Dougal : oltre tutto il suo nome richiama la vecchia locuzione latina nomen omen, cioè “un nome un destino”. Dougal chiamato così in onore del bisnonno materno irlandese, è un nome di origine gaelica, usato soprattutto in Irlanda e Scozia che significa lo straniero scuro, o estraneo. La madre del protagonista è americana di New York di nobili origini irlandesi e inglesi. (Io stesso per aver vissuto nel corso della mia vita, per motivi famigliari di studio e professionali in sei città italiane mi sono sentito spesso uno “straniero”, e forse è una condizione mentale che sento tutt’ora sebbene ormai sia milanese d’adozione). Per tornare alla psicologia di Dougal vorrei ricordare il concetto di animus e anima. Il protagonista si è costruito una corazza difensiva in apparenza cinica per difendere il lato interiore ,custodire contro le insidie delle avversità del destino, la sua anima fragile segnata da ferite profonde.
L’animus invece, del padre Federico ma anche delle nobili origini irlandesi della madre, si faranno sentire nei momenti in cui dovrà affrontare la situazione con una certa durezza. Il disegno del profilo del protagonista è stato dunque laborioso, costruito anche sulla base del rapporto (conflittuale) con Federico presente in tutta la narrazione. E’ in questa luce che l’azione pratica del protagonista prevarrà sul lato fragile , sebbene sia convinto che il proprio destino non possa essere cambiato. Ma nonostante tutto Dougal, nonostante i suoi tormenti, la sua disciplina interiore avrà la meglio .Nel romanzo non si leggono molte riflessioni di natura esistenziale ( uno all’inizio prima che incontri dei balordi… e un altro alla fine del romanzo): per il profilo del protagonista sarebbero state eccessive, data la natura del carattere. Il suo Ci dell’esserCI come direbbe Héidegger, si svolge soprattutto nell’ azione.
Se si vuole capire fino in fondo il carattere di Dougal è opportuno leggere tre episodi nei primi capitoli del romanzo: il primo quando dopo quasi 20 anni rientra nell’ex area della fabbrica , diventato un territorio spettrale ( è un brano che ho scritto, e riscritto, perché è una parte che sento molto), il secondo prima dell’incontro con i già citati balordi , e il terzo successivo del giorno dopo, nel dialogo con l’ amico.
Il romanzo affronta temi come la crisi economica, la caduta sociale, il peso dell’eredità familiare e il riscatto. Quale di questi aspetti ha sentito più vicino a sé?
In verità sono tutti temi se non famigliari, conosciuti direttamente e indirettamente. Ne aggiungerei un sesto: il senso della morte (la situazione limite) presente nella storia che è un tema che si presenta sempre come uno spettro in tutte le situazioni drammatiche che si ritengono irrisolvibili. In tal caso la crisi economica degli anni 90, portò a un ripensamento non solo sociale e culturale della società, ma anche esistenziale dell’individuo, sempre piu’ portato a chiudersi in se stesso. Quando capitano eventi traumatici, come un dissesto economico , insieme al benessere quotidiano, si perdono tutte le certezze che costituivano i nostri sogni,ritenute a torto eterne l’orizzonte del nostro destino, che contribuivano all’ armonia e alla tranquillità personale. In questi casi, quando si sente il peso della sconfitta , o le famiglie precipitano irrimediabilmente verso la rovina, oppure richiamano a sé il valore di cui sono capaci per riuscire a superare le difficoltà.
La relazione tra Dougal e Vittorio è ambigua e piena di tensioni. Quanto è importante il tema dell’amicizia nel romanzo e quanto può essere fragile o manipolabile?
Il tema dell’amicizia in questo romanzo è molto importante…fondamentale: è uno dei pilastri su cui si regge la storia. E’ un rapporto configurato da vari risvolti e sfaccettature caratteriali come è solitamente un’amicizia vera e fraterna (almeno io la penso così). Queste relazioni non si basano basano solo sull’affetto, ma anche a volte sulla diffidenza, sullo scontro e la riconciliazione, sul rancore e il sentimento, sulla lealtà e la slealtà, l’invidia e la comprensione, caratteri che appaiono in molti conflitti umani, e che caratterizzano il dialogo tra i due amici.
In questo caso è Vittorio in fondo a non essere capito da Dougal, sebbene si possa immaginare il motivo, dato che tra i due, chi ha perso le certezze e ha dovuto ricostituire mattone per mattone una vota normale è il figlio dell’ex grande imprenditore.
Dougal apparentemente sembra un uomo cinico, freddo, tagliente nei rapporti interpersonali, sia con Vittorio, che con tutti i suoi interlocutori, gli industriali americani. C’è qualche modello letterario che l’ha ispirato o esempio reale?
Naturalmente ciascuno di noi si ispira nella scrittura anche ad aspetti del proprio carattere, soprattutto nei rapporti interpersonali. Aggiungerei un lieve elemento ironico che si legge qua e là nei dialoghi tra Dougal e Vittorio: e se devo prendere un riferimento letterario, qui mi sono ispirato alle letture dei russi, Dostoevskij, Cechov e Gogol, che nascondono tra le righe un tocco ironico…
Milano e gli Stati Uniti sono due scenari fondamentali nella storia. Perché ha scelto questi luoghi e cosa rappresentano nel romanzo?
Vi sono molti aspetti che accomunano Milano a New York, e altri che le rendono distanti. Milano è la città italiana piu’ internazionale.
Per tradizione è la metropoli che ha assorbito maggiormente lo stile americano nella vita quotidiana, in molti temi che riguardano l’esistenza delle persone: dall’arte, all’architettura, alla moda, alla scienza, all’imprenditoria industriale, al mondo degli affari, per citare gliesempi piu’ lampanti.
Ciò premesso, c’era comunque la “necessità “nella trama del romanzo, di creare quel senso di estraneità fondamentale nel profilo di Dougal dalla realtà in cui vive, rappresentato da un distacco da un mondo lontano anche in termini temporali.
Milano e New York sono i due poli di attrazione della vita del protagonista (in chiave esoterica la terra e il cielo, psicologica la madre e il padre…) il quale per molti versi non si sente mai del tutto a suo agio con entrambi, sebbene ne faccia parte da quando è nato e li abbia vissuti in modo pieno.
Qui prevale il suo senso di distacco che tocca punte di cinismo che possono essere interpretati come un atteggiamento di superiorità e arroganza, mentre è solo una specie di cinta muraria difensiva che egli ha costruito intorno a sé.
La crisi dell’azienda farmaceutica e le dinami che del mondo finanziario sono descritte in modo dettagliato. Quanto ha dovuto documentarsi per rendere credibile questo aspetto della narrazione?
Come dicevo prima, è un ambiente che mi è stato famigliare fin dalla tenera età, sebbene mi sia occupato di arte per tutta la vita…Essendo figlio di un industriale, in famiglia si parlava anche della vita delle aziende che mio padre dirigeva, si frequentava un mondo fatto da dirigenti e industriali, di fabbriche e di laboratori che anche il sottoscritto vedeva da ragazzo… Qualcosa rimane sempre di quel periodo… e poi con la mia professione sono stato anch’io dirigente per un gruppo industriale chimico (settore chimica del restauro) e consulente di restauro per immobili di gruppi industriali e
finanziari. Mi è stato pertanto naturale documentarmi su un mondo che già conoscevo.
Il romanzo alterna presente e passato attraverso analessi ben calibrate. Come ha lavorato sulla struttura per mantenere il giusto equilibrio tra introspezione e tensione narrativa?
Tutti noi alterniamo nella nostra giornata momenti di riflessione che riguardano il nostro passato associato a situazioni attuali: è normale, è il lato interiore che teniamo protetto. In questo caso ho evitato il corsivo, come a volte si legge per evidenziare il distacco tra passato e presente.
Qui invece remoto e presente hanno lo stesso carattere per rendere al meglio “l’attualità” del passato di Dougal nella sua mente, che è un demone che lo assilla. Dougal comunica con sé stesso solo in questo modo: con il ricordo che gli parla per immagini. Se avessi aggiunto nei flashback anche le sue riflessioni, avrei appesantito il dialogo. In questo modo invece, lascio al lettore la capacità di interpretarlo liberamente e di leggere l’esistenza del protagonista come meglio preferisce
Il linguaggio del romanzo è essenziale ma incisivo. Qual è il suo approccio alla scrittura e come definirebbe il suo stile?
Amo la chiarezza nel linguaggio: la sua vera espressività sta nella semplicità. Nietzsche affermava che la profondità delle parole sta nella semplicità del linguaggio, e io sono d’accordo con lui… In questo senso amo la letteratura americana perché ha un modo diretto ed essenziale nello scrivere: anche i grandi da me citati scrivono così. Essere diretti e chiari nel linguaggio rappresenta ciò che siamo noi stessi .Preferisco lo stile essenziale, senza perifrasi, invogliando il lettore a capire l’esistenza del personaggio e le sue riflessioni, tramite la lettura delle sue azioni.
C’è un messaggio particolare che spera i lettori colgano alla fine del romanzo?
Voglio ricordare un incoraggiamento che mi faceva sempre mio padre, quando mi confidavo con lui chiedendogli dei consigli, come è naturale che sia nel rapporto tra padre e figlio “Stringi i denti e vai avanti, non fermarti e non voltarti indietro”. Dougal vive una condizione tormentata per il suo passato ma allo stesso tempo, deve stringere i denti rimboccarsi le maniche e andare avanti, perché comunque il destino, il karma che lui riteneva già deciso può essere invece cambiato .Il protagonista è una persona onesta che non ha alcuna intenzione di sopraffare il prossimo , ma solo di lottare per se stesso e per chi gli è vicino.
La sua è una buona causa, come direbbe Nichiren Daishonin.
Questo è il messaggio per tutti noi.
Sta già lavorando a un nuovo progetto? Se sì, può anticiparci qualcosa?
Ho appena finito di riscrivere con gli editor Valentina Baraldi e Stefano Moioli, “Cena d’anniversario” un testo che è una via di mezzo tra la piece teatrale e il romanzo, ambientato a Trieste (la mia città d’origine).
Quindi un romanzo lasciato a metà, ambientato tra l’Emilia Romagna e gli Stati Uniti, che
a breve lo riprenderò in mano Poi sto scrivendo un saggio tecnico sulla mia professione di restauratore che continuo a esercitare… Quindi insegno ai corsi di storia a Milano. Quando ho tempo pratico ancora il mio sport preferito, gioco a basket al Parco Sempione (lo sport preferito di Dougal…)
E ogni mattina vado a correre (15/18 km).
Dove è possibile seguire il suo lavoro di scrittore sui social e sul web?
Sui canali web:
https://www.instagram.com/enricom.colosimo
https://www.facebook.com/RestauroMonumenti
https://www.linkedin.com/in/enrico-colosimo-26674226
https://www.amazon.it/s?i=stripbooks&rh=p_27%3AEnrico%2BM.%2BColosimo&ref=dp_byline_sr_book_1
Intorno all’angolo è pubblicato da Lifebooks-Pubme
https://www.lifebooks.it/giallo.html
Dove è possibile acquistare il suo libro?
Il romanzo è ordinabile in tutte le librerie italiane oppure direttamente dal mio editore:
https://www.lifebooks.it/giallo.html
oppure su :
o su tutti i siti megastore italiani