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VIAGGIO TRA EMOZIONI E PAROLE: INTERVISTA ALL’AUTORE GIOVANNI D’ALESSANDRO

1. Cosa ti ha ispirato a scrivere *Fragili frantumi* e cosa rappresentano per te questi “fragili frantumi”?

La nascita di “Fragili frantumi” è un po’ la ricomposizione del mio passato recente, un tentativo di dare un ordine apparente alle emozioni rimaste impresse sulla carta, ma ancora confinate alla mia sfera di intimità. Ho desiderato ricomporle per dar loro una veste organica, con cui varcare la soglia della timidezza e presentarsi a chi, attraverso la mia poesia, avesse voglia di conoscermi meglio.

2. Le poesie sono state scritte durante l’età adulta: in che modo questo periodo della tua vita ha influenzato i temi e il tono delle poesie?

Sì. Si possono collocare sicuramente in un’epoca che coincide con i miei ultimi vent’anni.  La grande maggioranza ha però una storia abbastanza recente ed è eco di un vissuto caratterizzato da cambiamenti inattesi, disillusioni, cadute e risalite. a volte sono la manifestazione del coraggio di un più consapevole sguardo interiore, altre volte una semplice amplificazione di quello che avrei voluto sentirmi dire.


3. Il libro è diviso in sei capitoli, ognuno dei quali rappresenta un “luogo-momento” dell’anima. Come hai scelto queste sezioni e cosa rappresentano per te?

Le poesie contenute in ciascuna sezione hanno in comune lo stato d’animo di fondo con cui sono state scritte. Mi riferisco all’orizzonte emotivo di una fase esistenziale, che sicuramente ha influenzato la produzione poetica di quel particolare periodo e di cui le sezioni sono il riflesso, come una finestra da cui mi rivedo nei luoghi vissuti.

4. Hai descritto i toni delle poesie come vagamente ermetici. Qual è il ruolo del mistero e dell’ermetismo nella tua poetica?

Istintivamente è una forma di difesa, da un’intromissione improvvisa e incontrollata nel mio sentire intimo. “Accomodatevi, ma non troppo”. Per altri aspetti, vorrebbe avere una connotazione provocatoria, quasi di sfida, per chi davvero lo desidera, ad andare oltre l’apparenza delle parole, con l’intenzione di percepire la reale vibrazione che si aggira tra i versi.

5. In che modo la tua poesia riesce a trasformare le esperienze personali in un linguaggio universale capace di risuonare con i lettori?

È sicuramente ciò che si propone, ma non sono sicuro che ci riesca ogni volta. Considero questa capacità quasi indispensabile affinché uno scritto possa davvero assurgere a componimento poetico. Consentire al lettore di rivedersi in un’emozione propria dell’autore significa riuscire a toccargli le corde dell’anima. Per poter raggiungere una più vasta platea di lettori, occorre che le note scelte diano vita alla giusta melodia.


6. L’amore e la sofferenza sono temi centrali dell’opera. Come riesci a bilanciare l’intensità emotiva di questi temi con la tua espressione poetica?

Attraverso la scelta delle parole. Parole con il medesimo significato, tra esse sinonimi, possono avere diversa portata e arrivare con un diverso carico emotivo, a seconda di come ne risuonano le sfumature. I concetti si ritrovano espressi dalla combinazione dei versi, ma nella mia poetica la loro modulazione è affidata parecchio alla scelta delle singole parole.

7. Ogni sezione del libro è accompagnata da un’immagine introduttiva. Qual è il significato di queste immagini e come si connettono ai tuoi versi?

Ogni immagine ha la particolarità di essere stata scattata da me proprio nel periodo in cui si colloca anche la nascita di gran parte dei versi contenuti nella singola sezione. Non è stato facile scegliere una foto che fosse più rappresentativa o evocativa rispetto ad altre. La scelta finale è ricaduta sull’immagine che richiamasse in me un ricordo e un’emozione con più immediatezza, anche in termini, appunto, di contesto spazio-temporale. In questa cornice confluiscono, poi, chiaramente, le espressioni poetiche, che diventano le tinte di cui il quadro si colora.

8. Descrivi il processo di rinascita attraverso cui cerchi di “ricomporre” i tuoi frammenti. Quanto è stato catartico per te scrivere queste poesie?

La ricomposizione organica dei miei “fragili frantumi” si è rivelata un punto d’arrivo, ma soprattutto un punto di partenza. I frammenti d’anima sparsi qua e là, nonostante fossero già capaci individualmente di riflettere una parte di me, sentivano il forte bisogno di contribuire alla liberazione di un’immagine più totale. Ho deciso all’ora di raccoglierne una buona parte e fare in modo che varcassero la soglia della mia intimità, affidando loro il compito di affrancarmi dalla timidezza, ma soprattutto di presentare e rappresentare il mio percorso alla curiosità di chi desiderasse addentrarsi.

9. La musicalità dei versi è un elemento fondamentale della tua poesia. Come lavori sul ritmo e sulla sonorità dei tuoi testi per creare questa melodia?

Nella composizione dei miei versi, mi scopro quasi sempre guidato da una ritmica di sottofondo, che non si intravede da subito, ma cresce e si impone gradualmente nella formazione delle strofe. In tale ottica, la scrittura di getto subisce un po’ la necessità di qualche rilettura intermedia, con cui io possa riuscire a capire se le esigenze melodiche del mio testo siano sulla buona strada per essere soddisfatte.

10. Che tipo di lettore hai immaginato quando hai scritto *Fragili frantumi*? Cosa speri che il lettore trovi o provi durante la lettura?

Ho immaginato un lettore romantico, ma anche nostalgico e vagamente malinconico. Soprattutto desideroso di trovare nella poesia uno strumento utile per andare alla ricerca della bellezza, partendo dalle piccole cose.

11. Nel tuo libro ci sono molte scene visivamente evocative, quasi come fotogrammi di un film. Quale ruolo ha l’immaginazione visiva nella tua poesia?

L’immaginazione visiva ha un ruolo fondamentale nell’ispirazione e nella costruzione delle mie poesie. Spesso un pensiero fugace riconduce ad un’immagine del vissuto, che si trasforma immediatamente nella scintilla ispiratrice della parola in veste poetica. Altre volte, è l’immagine stessa che colpisce lo sguardo a rimanere impressa al punto tale da alimentare quella risalita incontenibile delle emozioni che si fa ispirazione. In ogni caso, la costruzione dei miei versi avviene quasi sempre per immagini correlate, dove quelle iniziali, frutto di percezione diretta, ricordo o fantasia, inducono e richiamano quelle successive.

12. Cosa ti ha spinto a fare della tua raccolta poetica un vero e proprio “progetto dell’anima”, piuttosto che una semplice raccolta di poesie? Qual è stato il tuo obiettivo finale?

Come ho detto, la nascita di “Fragili frantumi” ha rappresentato anche e soprattutto un punto di partenza, l’apertura di un cassetto, il disvelamento di un’intimità timida. L’anima che fa da sfondo alla mia poetica tenta il grande salto dalla riservatezza alla condivisione e questa prima silloge vorrebbe esserne non soltanto la rampa di lancio, ma anche la coppia di ali con le quali possa continuare a volare libera nel cielo delle emozioni.

13. Come è possibile sui social e sul web seguire il tuo lavoro di scrittore?

Ho dei profili che richiamano il libro:

  • su Facebook  “Fragili frantumi – Poesie di Giovanni D’Alessandro “;
  • su Instagram  “fragilifrantumi”.

14. Dove è possibile acquistare il libro “Fragili frantumi”?

Il libro è disponibile su Amazon, in formato cartaceo e kindle, oltre che, su ordinazione, nelle librerie tradizionali.

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